Innumerevoli volte abbiamo nominato Sailor Jerry nei nostri articoli, ma chi è effettivamente ?

Nasce  con il nome Norman Keith Collins a Reno nel 1911, ma ben presto il padreiniziò a chiamerlo “Jerry”, nome che portava l’asino che possedevano,  poiché riteneva che il figlio fosse piantagrane e irascibile esattamente  come l’animale. “Sailor” gli venne dato in seguito quando si arruolò in Marina.

Infatti, il ragazzino cresce saltando da un treno merci ad un altro lungo tutto lo stato per poi incappare in “Big Mike” che lo introduce nel tatuaggio con la tecnica del hand-poke (il “banale” ago e china, ndr.).

Durante i suoi spostamenti, Norman incontrò finalmente Gib Tatts Thomas a Chicago, che gli insegnò ad usare la macchinetta per tatuare con la quale fece pratica sugli ubriaconi dei quartieri bassi e disagiati scambiando centimetri della loro pelle con qualche bicchiere di vino.

Nello stesso periodo si arruolò nella Marina Americana, che permetteva di poter viaggiare in lungo e in largo per l’America ma anche attraversando tutti i Mari. Questo gli diede la possibilità di vivere la sua grande passione, ergo il mare, in ogni sua sfaccettatura. Il suo grande amore per l’oceano lo portò finalmente alle Hawaii.

Di li a poco , Pearl Harbor fu bombardata dai Giapponesi, e ovviamente il complesso di isole e la loro quotidianità cambiò. Al culmine della seconda guerra mondiale, milioni di americani si ritrovarono insieme, ammucchiati nello stesso quartiere di Honolulu, Hotel Street; fu l’unico momento della storia, dove differenti scale sociali si videro riunite che fosse in un bar, su una piattaforma o su una nave. Non vi erano differenze sociali li.

E fu proprio li che nacque il mito di Sailor Jerry.

 

Soldati e Marinai volevano poter fare  tutte le esperienze possibili prima di essere  che potevano prima di rispediti a casa. Un uomo poteva essere nato a Park Avenue a New York o  essere cresciuto in una fattoria in Alabama, questo non aveva importanza mentre era in licenza di sbarco; dove aveva tre cose da fare !

Bere qualcosa,  godersi la compagnia delle donne e farsi tatuare. Il mix di imbrogli e spavalderia che caratterizzava la mentalità di un militare americano in congedo è un filo conduttore nell’arte di Jerry.  Dal “Man’s Ruin”, l’immagine di una bella donna  in un bicchiere da cocktail circondato da dadi, carte e simboli del dollaro – all’immagine del coltello insanguinato conficcato in un  cuore con le parole “Death Before Dishonor” – I tatuaggi di Sailor Jerry trattavano i problemi che erano pratici ed elementari allo stesso  tempo. Hotel Street poteva essere stato un luogo che avrebbe fatto arrossire un predicatore, ma era anche un luogo in cui venivano espresse le verità. La guerra, che tu sia a favore o contro, tende a filtrare le cazzate e questo è uno dei motivi per cui il lavoro di Sailor Jerry è diventato così potente e famoso.

 

 

 

Ma Jerry non si lasciava scivolare addosso nulla e coltivava una frustrazione per altri artisti del tatuaggio che rubavano le sue idee. Si rifiutava di fare pezzi grandi su petto o schiena a clienti che portavano dei tatuaggi di artisti che lui non rispettava. Era estremamente devoto a quest’arte ed esaminava ogni dettaglio delle svariate tecniche per le ombreggiature alla struttura dei toni per approfondire le proprie  capacità. Il suo slogan è sempre stato: “Non ho ancora fatto del mio meglio, ho solo fatto il mio meglio finora.”

 

 

 

 

Il tatuaggio era solo una delle tante dimensioni della vita di Sailor Jerry. Continuò a perseguire i suoi interessi marittimi come capitano di una goletta, con la quale fece il giro delle isole. Ebbe il suo programma radiofonico chiamato Old Ironsides su KRTG durante il quale si alternava tra rantoli politici e lettura della propria poesia. Imparò da solo a diventare un elettricista, cosa che lo aiutò a innovare le sue macchine per tatuaggi. Suonò in una jazz band con sassofonista. Girò in lungo e in largo con la sua Thunderbird gialla canarino ed era fuori sulla sua Harley quando ebbe l’infarto che gli avrebbe tolto la vita (dopo essere caduto in un sudore freddo, tornò in sella e andò a casa).

Il giorno prima che Jerry morisse, scrisse una lettera all’amico e collega tatuatore Paul Rogers, scherzando sul fatto che stava per “buttare giù carne di cavallucci marini, feci di ratti polverizzate, pelle di serpente, uova di lucertola, lumache essiccate e pelle di pipistrello essiccata e vediamo chi è il miglior dottore alla fine.”

 

 

 

Alla sua morte chiese che  il suo negozio fosse passato  ai suoi protetti, Don Ed Hardy e Mike Malone (alias Rollo Banks). Se nessuno dei due avesse preso il suo posto, le istruzioni erano chiare:  per bruciare al suolo tutto.

In un certo senso, Jerry ha sempre combattuto contro qualcosa, sia che si trattasse del pensiero convenzionale, della mediocrità dei tatuatori che copiavano o del governo che si intrometteva nei suoi affari. Ma non ha mai preso in giro nessuno o niente. Per citare una lettera che Jerry scrisse al suo  Protégé, Don Ed Hardy, commentando un disegno del drago Yin Yang, disse:  “continua a combattere, è il modo in cui funziona Yin Yang – se non c’è opposizione di forze non c’è evoluzione della vita!”

R.i.P Sailor Jerry.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte www.sailorjerry.com

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Qua potete trovare i significati dei design old school, tra i quali anche quelli di Sailor Jerry !

 

 

 

Fonte www.sailorjerry.com