Carpa Koi

 

In Estremo Oriente la carpa è un animale di buon augurio e la sua immagine viene usata spesso nelle espressioni augurali, senza dimenticare che la sua celebrata longevità ne fa un emblema di lunga vita. Effigiata sui tetti delle case, la sua immagine protegge dagli incendi. La carpa è la cavalcatura e la messaggera degli Immortali, che la usano per innalzarsi al cielo e nel suo ventre trovano messaggi e sigilli. In Vietnam, nei giorni che precedono il nuovo anno, è la carpa a condurre in cielo il Genio del Focolare e nelle feste di metà autunno sempre una carpa protegge le case dai danni della Carpa d’Oro, spirito demoniaco conosciuto nelle leggende popolari vietnamite e cinesi.
In Cina e soprattutto in Giappone la carpa è il simbolo del coraggio e della perseveranza. Un’antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla Porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi. Gli dei, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago. Sotto forma di drago la carpa acquisisce il dono dell’immortalità ed è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Questo percorso iniziatico simboleggia il percorso dell’essere umano stesso che, se sviluppa in sé costanza e perseveranza, può emergere dalle bassezze della vita e divenire erudito e cosciente di sé, uomo superiore.
In Giappone la carpa è anche un simbolo della virilità audace e in particolare è l’emblema dei fanciulli. Nel giorno della festa a loro dedicata, in maggio, si appendono carpe (realizzate in carta o in tessuto) in cima a un palo o sui tetti delle case. Secondo una leggenda la carpa è il più coraggioso dei pesci, perché risale a nuoto le cascate e accetta con dignità la morte inevitabile. In Giappone si dice che, a differenza degli altri pesci che tentano di fuggire, quando si trova sul tagliere la carpa non trema e rimane immobile. Allo stesso modo affronta la morte un samurai e così dovrebbe fare il vero uomo.
Per i Cinesi la carpa è anche il simbolo della supremazia intellettuale e, offrire una carpa a uno studente, per esempio, è un augurio di successo agli esami.Le carpe chiamate koi sono varietà ornamentali della carpa comune; molto colorate, vengono utilizzate per bellezza nei laghetti da giardino e negli stagni, e in Giappone il loro allevamento è molto popolare. Secondo un’ipotesi storica, i primi allevatori furono coltivatori di riso che, notando come la varietà di colori delle carpe fosse ancora più variopinta e bella di quella degli uccelli, ne iniziarono l’allevamento. È una credenza giapponese anche il fatto che questo pesce possa risalire i fiumi: la carpa vive nei fondali melmosi e mantiene torbida e fangosa l’acqua perché smuove continuamente il fondale con il muso. Questo rende impure le acque in cui vive ma per i Giapponesi rimane un vero simbolo. Sempre in Giappone si organizza un campionato dove il primo premio viene vinto dalla carpa più bella. I concorrenti sono allevatori che, attraverso una selezione di incroci tra le varie specie, riescono a creare carpe con riflessi di colori cangianti molto vari e belli.Il termine giapponese koi significa semplicemente carpa. Esiste però un termine omofono, che si pronuncia sempre koi e significa «amore, affetto», pertanto in Giappone le carpe sono anche un simbolo di affetto e amicizia. Le koi e i tatuaggi di koi sono per tradizione considerati dei portafortuna. Le carpe sono pesci estremamente longevi: si stima possano arrivare a 40 anni d’età e talvolta oltre, ma i Giapponesi amano esagerare e secondo loro le carpe possono battere anche questi record. In Giappone circolano storie di carpe che hanno superato i cent’anni e un leggendario campione di koi pare sia andato oltre i duecento. Inoltre, crescono molto rapidamente e sono pesci molto forti ed energici, da qui i loro numerosi attributi simbolici.

 

Dragone

 

Il drago è una figura simbolica molto diffusa nella cultura cinese. Si tratta di una creatura mitologica molto differente dal tipo di drago dell’immaginario occidentale. Per lungo tempo simbolo del potere favorevole, della forza vitale, e della fertilità, è la personificazione del concetto di Yang, associato al clima e all’acqua, come colui che porta la pioggia. Insieme a Tartaruga, Fenice e Unicorno era uno dei quattro animali benevoli.Il Drago orientale (comune in Cina, Giappone, Corea) è descritto con il corpo di serpente, le scaglie e la coda di pesce, le corna di cervo, il muso di un Quilin (in giapponese Kirin, una creatura mitologica orientale, identificata secondo alcuni con la giraffa e secondo altri con l’unicorno) con quattro lunghi baffi, due coppie di artigli d’aquila o di falco, zampe di tigre, orecchie di bue, occhi come quelli di un demone e cinque dita per ogni piede (una leggenda narra che i draghi (originari della Cina), ogni volta che si allontanavano dalla “patria” perdevano un dito e quindi alla fine decisero di fermarsi in Giappone altrimenti sarebbero rimasti senza). Il drago maschio è rappresentato con la bocca aperta, la femmina invece viene rappresentata con la bocca chiusa.
Il colore stabilisce la sua anzianità:
– il più giovane, con meno di 100 anni, è nero ed è un drago che porta solo gli ordini dei suoi superiori;
– il successivo è blu e svolge il compito di messaggero degli dei, insieme alla tartaruga, la fenice e la tigre bianca. Come tatuaggio da’ protezione dalle malattie, disastri naturali, porta fortuna negli affari;
– il drago verde ha più di 100 anni e appare come buon auspicio, porta vento e pioggia;
– poi ci sono i draghi rossi, marroni e viola;
– dopo 700 anni il drago diventa bianco e dopo viene considerato un dio;
– a 1000 anni diventa d’oro e chi indossa un tatuaggio con il drago d’oro è una persona che si suppone abbia il suo potere e raggiunga l’immortalità.
Si suppone che i draghi siano una manifestazione degli dei per apparire agli umani, ed esistono perciò moltissime leggende che circondano questa figura fantastica.
Spesso il drago cinese è rappresentato con in mano una sfera di fuoco, che simboleggia il tuono, o il Sole ed è chiamata Perla Meravigliosa.
Al contrario della figura malvagia (spesso associata a Satana) del drago occidentale (come ad esempio il drago di San Giorgio), in Oriente i Draghi erano figure di salvezza e aiuto, divinità a cui si ricorreva per ottenere la benefica pioggia nei periodi di carestia, un simbolo di buona fortuna, come la tigre bianca, il cardellino rosso e la tartaruga nera.