Cosa ci viene in mente se pensiamo ai tatuatori all’inizio del 20esimo secolo? Probabilmente qualcuno che assomigli a Sailor Jerry, vero?  Con baffi, pieno di tatuaggi di sirene e ancore , alcolizzato e che magari ha una parlantina poco galante….

Beh, possibile che quest’uomo non abbia nulla a che fare con la prima tatuatrice donna, Maud Stevens.

All’inizio del 1900, lei si guadagnava da vivere come acrobata e contorsionista  durante la fiera mondiale di  St. Louis (durata dal 30/04/1904 al 01/12/1904. (Da intendere come la Expo dei giorni nostri, basata su ogni  tipo di tecnologia, arte ,scienza, manifattura, politica, educazione ed intrattenimento. ndr.)

Mentre stava lavorando, Maud, incontrò Gus Wagner, famoso per essere sia il “tatuatore globetrotter”, (persona, che con pochi mezzi gira il mondo. Ndr.) sia per essere stato l’ultimo ad eseguire lavori a mano libera, con la tecnica denominata “hand poked”, (nella quale vengono solo usati la “china” e l’ago, ndr.)  nonostante l’avvento delle prime macchinette.

E’ stato lui ad insegnarle  la tecnica base di ago e china. All’epoca i disegni da design semplici erano alla moda e questo  semplificava la carriera di Gus, e facilitò l’inizio di Maud !

Secondo ciò che narra il libro “Inked: Tattoos and Body Art Around the World”, Gus  tatuò Maud solo perché cercava di ottenere un appuntamento con lei,  per poi insistere nell’ insegnarle a tatuare! Una volta convinta, iniziò tatuando se stessa e in seguito altri.

“Sfoggiava tatuaggi patriottici; scimmie, farfalle, leoni, cavalli, serpenti, alberi, donne e il suo proprio nome tatuato sul braccio sinistro” racconta sul suo libro  Margo DeMello – “Inked”. “Visto che era stata ampiamente  tatuata  dal marito, lavorava come attrazione tatuata arrivando ad una certa notorietà per se stessa.”

Era un allieva veloce e attenta, attributo che le permise di non essere solo   una tela vivente dei lavori di Gus Wagner, ma anche di poter tatuare altri artisti circensi ed il pubblico che accorreva a questi eventi variopinti.

Col tempo Wagner e Stevens si sposarono ed ebbero una figlia, Lovetta, quale a sua volta divenne una tatuatrice. Però non diventò la tela di suo padre, ne di nessun altro.  A quanto pare Maud vietò al marito di tatuare la figlia, che diventò in un certo senso una rarità; una tatuatrice senza tatuaggi!!!  (cosa non rara, ma non impossibile, da trovare nei giorni nostri. Ndr.).

Dopo la morte del padre, Lovetta decise che se il padre non l’aveva tatuata, nessun altro l’avrebbe fatto.

Naturalmente tatuatrici femminili (e donne tatuate) non sono più una rarità. Una ricerca del 2012 ha scoperto che ci sono piu’ donne con tatuaggi  (23%)  rispetto alla loro controparte maschile (19%). E un numero crescente di coloro con i tatuaggi, maschio o femmina, sono stati tatuati  da donne – tutte seguendo le orme di Maud Stevens.